Giorgio Agnisola (1947) è critico d’arte e scrittore.
Ha compiuto studi tecnici, laureandosi nel 1974 in Ingegneria Meccanica, dedicandosi parallelamente alla critica d’arte e alla letteratura. Dopo un fitto impegno culturale nel proprio territorio, ha iniziato a lavorare come critico e consulente d’arte moderna e contemporanea nell’ambito degli accordi internazionali per gli scambi culturali. Dal 1983 al 1995 è stato chiamato in missioni ufficiali dai Paesi francofoni d’Europa per studi e ricerche sull’arte presente. In particolare ha operato a lungo in Belgio e Lussemburgo, dove ha realizzato importanti ricognizioni sull’arte del dopoguerra. A metà degli anni dieci del duemila ha intrapreso la via accademica, diventando presso l’Istituto Teologico Salernitano (Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale) prima Professore Incaricato e poi Professore Stabile. Oggi è Professore Emerito di Arte sacra e Beni culturali. Ha insegnato e tenuto corsi o seminari presso varie strutture universitarie, tra cui L’Accademia di Belle Arti di Napoli e quella di Frosinone. Presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sez. San Luigi, è stato dal 2006 al 2019 condirettore della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, dirigendo anche l’Area artistica, i corsi di Architettura sacra e il Laboratorio di critica d’arte. Presso la stessa facoltà è stato nominatonel 2014 Valde Peritus per le Scienze estetico-teologiche.
Collabora dal 1990 alle pagine culturali del quotidiano “Avvenire” ed in particolare alla pagina “Arte“. Collabora o ha collaborato anche a numerosi periodici e riviste specializzate (Luoghi dell’infinito, Psychologies, Ottocento, Studi Cattolici, ecc.). E’ membro dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte. Ha fatto parte della Société Internationale di Psychopathologie de l’expression. Si è molto occupato di didattica dell’arte e di problematiche connesse con lo studio, la conoscenza, la fruizione dell’arte e in particolare dell’arte sacra. Ha diretto per molti anni il periodico di arte, società e comunicazione, Artepresente e le collane di quaderni allegati. Oggi è direttore responsabile del periodico AT, Arts and theologies. Ha diretto numerose collane editoriali. In particolare, presso l’Editore Guida di Napoli ha diretto la collana d’arte Antologica e la collana di poesia Il poeta e l’opera. Ha condotto, parallelamente alla scrittura, una fitta attività di operatore culturale, fondando tra l’altro negli anni Settanta il premio letterario “Casa Hirta” che per un ventennio è stato un prestigioso premio italiano. E’ presidente dal 2013 della giuria del Premio Comel di Latina. Dal 2005 al 2008 è stato direttore della Pinacoteca Comunale di Gaeta.
Ha promosso o curato mostre di rilievo internazionale: Il simbolismo in Belgio (1985), nel Palazzo Reale di Caserta, in collaborazione con Ministero della cultura belga, Italia-Lussemburgo, confrontations, Caiazzo, Palazzo Mazziotti (2002), in collaborazione con l’Ambasciata del Lussemburgo in Italia,Renato Barisani, sperimentatore nel tempo, opere dal 1935 al 2011(2017, con Fabio Barisani), Pinacoteca Civica di Gaeta.
E’ stato curatore scientifico delle mostre: Emilio Greco, la dimensione psicologica e spirituale, Museo Emilio Greco, Sabaudia (2010); Alberto Magnelli, opere 1915-1970″, Pinacoteca Civica di Gaeta (2012); Alberto Burri, Unico e multiplo, Pinacoteca Civica di Gaeta (2014); Paul Jenkins, I colori dell’invisibile, Pinacoteca Civica di Gaeta (2015); Alberto Burri, I colori del silenzio, Spazio Comel, Latina (2015), Afro, La memoria ritrovata, Spazio Comel, Latina (2016), Rosso Guttuso, Opere 1934-1984, Fondazione La Verde-La Malfa, Catania, 2017, Pietro Consagra, La materia trasparente, Spazio Comel, Latina (2017), Aligi Sassu, Opere 1927-1941, Spazio Comel, Latina (2019). Quale esperto d’arte è membro della Consulta Nazionale dell’ULN della Conferenza Episcopale Italiana. E’ stato membro della commissione di arte sacra della Diocesi di Napoli.
Ha scritto molti libri, tra cui: Steli del tempo, poesie (1973); Introduzione all’arte (1975); Arte perché (1979); Una quieta morsura, racconti (1980); Arte presente in Belgio (1985) (presentato nel 1986 alla Biennale di Venezia), Arte in Lussemburgo dopo il 1945 (1989); Iurij e Lara, lettura de Il Dottor Zivago (1991); Per via d’arte, appunti, ricognizioni, cronache (1993); Georg e Stein e la scultura lussemburghese (1995); L’Addio, lettura del distacco d’amore (1998); Dentro l’arte (2001); Viaggio nell’opera, vedere e sentire l’arte (2005); La pietra e l’angelo, paesaggio sacro in Campania (2006); L’oltranza dello sguardo, in Friedrich, Monet, Cézanne (2010), Lo sguardo e l’opera (2014), L’avvertimento dell’oltre, in Morandi, Rothko e Manzù (2015), Itinerari dell’anima (2017), Lo sguardo e l’oltre (2018), La Misericordia nell’arte, con A. Dall’Asta (Edd.) (2018), Arte e dialogo nel Mediterraneo (Ed.)(2020), La materia trasparente (2021), Artisti dell’Ottocento (2021), H. Matisse, Gioia di vivere (introduzione e cura) (2022), Quale arte sacra oggi (cura, con A. Dall’Asta) (2023), L’amore spezzato, dei distacchi e degli addii (2023).
Per la sua attività di critico d’arte nei Paesi francofono d’Europa ha ottenuto due riconoscimenti internazionali: Ordre de Leopold II in Belgio, arrêté royal 25 maggio 1987; Officier de l’Ordre de Merit du Grand-Duché de Luxembourg, il 19 Marzo 1991.
Ha vinto numerosi premi, tra cui il premio “De Sanctis” per la saggistica, il premio “Cilento” per il giornalismo, il Premio “La scheda d’oro” per la saggistica e il premio “Sebetia Ter” per la cultura. Per la sua attività giornalistica è stato nominato, nel 2012, cittadino onorario del Comune di Olevano sul Tusciano. Alla sua attività, nel 2000, Bruno di Marcello ha dedicato un libro, intitolato Giorgio Agnisola, dell’arte della critica. Recentemente è apparso il volume: “Lo sguardo e l’oltre, senso dell’arte e lettura dell’opera negli scritti di Giorgio Agnisola“.